
Intuibilmente scrivere.
Da un lato, è meno impegnativo di quello che si potrebbe pensare per diverse ragioni. Gli articoli previsti per SnapHistory si dividono in una “pillola”, normalmente circa 1.500 caratteri e mai oltre 2.500. Poi c’è l’approfondimento, normalmente intorno agli 8.000 caratteri, mai oltre i 20.000. Nessuno si aspetta che questi articoli siano frutto di ricerche sul campo. È ovvio che si tratta di riduzioni di articoli più ampi, completi e professionali; oppure liberamente estratti da un libro che si è letto per altre ragioni, magari pura passione. Sul sito è disponibile uno spazio “fonti” dove ci sono testi scientifici da cui si possono trarre i “nostri” articoli. Potrebbe essere ancora più facile, perché magari ci si è già laureati (sia triennale che magistrale) ed estrarre articoli dalla propria tesi è facilissimo. Per inciso esiste uno spazio su SnapHistory apposta per caricare le tesi. Potreste ricavare un articolo dalle vostre tesi, e poi, nella bibliografia, mettere voi stessi e la vostra tesi come fonte, con un collegamento ipertestuale che rende la vostra tesi visibile a tutti, lettori del vostro articolo e chiunque vogliate.
Spesso poi, si realizzano scritti all’interno di un corso d’esame, normalmente ottimi come articoli per SnapHistory, una volta riassunta la pillola. Come si vede l’impegno può benissimo essere armonizzato con ciò che già si fa nel normale studio. Senza grossi impegni di tempo.
Dall’altro lato però bisogna lavorare da storici, pensare da futuri professionisti, prestare molta attenzione alle bibliografie, essere precisi nelle fonti, ricercare collegamenti ipertestuali che possano arricchire il testo. Niente che non vi chieda abitualmente qualsiasi docente. L’opportunità sta proprio in questo, acquisire una “forma mentis” professionale e seria, non è un gioco, l’articolo verrà letto.