Di base non molto in termini di tempo, ma molto in termini di competenza. Sostanzialmente quando accetta la revisione di un articolo deve verificare che il nostro redattore non abbia scritto delle sciocchezze. Non è una revisione scientifica, che sarebbe molto onerosa, è più la generica verifica di un compito. Non deve correggerlo, mai, deve solo esprimere la propria opinione al redattore ed indicargli dove deve prestare maggiore attenzione, dove l’articolo è claudicante. (Se lo correggesse si perderebbe la parte formativa.)
In realtà spesso, si tratta di articoli tratti da tesi, quindi già verificati dai relatori, o da articoli da fonti attendibili, o da libri di una certa diffusione. Se poi l’esperto “carica” propri articoli o ci indica dove poterli reperire è evidente che la revisione diventa estremamente facile. Va tenuto presente che di default, i nominativi degli esperti sono riservati, non appaiono nell’articolo sulla APP, ma nemmeno ai redattori.
È l’esperto, se lo desidera, che lo comunica al redattore o chiede la pubblicazione nell’articolo. Di base il software tiene i nominativi riservati. Ovvio che se il redattore ricava il suo articolo da uno scritto di un esperto, la revisione sarà assegnata proprio a quell’esperto. Di fatto se riusciremo ad avere un buon numero di esperti, la revisione non dovrebbe occupare più di qualche minuto al mese. Niente di assillante.